GOLGOTA IN PROVINCIA DI STRASBURGO
E’ di dominio pubblico la sentenza, a seguito della denuncia di una signora "cittadina" italiana di origini finlandesi, della Corte europea per i diritti dell’uomo che condanna la presenza dei crocifissi sulle pareti delle aule scolastiche italiane.
Da ateo, nessuno me ne voglia, fin dai tempi delle scuole medie ho maturato una mia personale opinione che mi porta a considerare “fuori luogo” simboli e/o riti religiosi presenti in spazi o attività che dovrebbero rispecchiare la laicità e quindi la neutralità religiosa delle istituzioni. Opinione che, contrariamente alle mie aspettative, viene condivisa da molti conoscenti che si dichiarano cristiani, cattolici o addirittura praticanti.
Dopo queste poche righe penserete quindi che, spinto dalla mia non-religiosità, io stia esultando per l’eclatante e controversa decisione di Strasburgo. Ma cosi non è.
Personalmente mi sento profondamente tradito e ferito da questa sentenza sia come persona che come cittadino italiano. Primo perché la decisione arriva prefabbricata da una realtà oggettivamente distante da quella nazionale, e non perché scaturita a seguito di una democratica diatriba interna al nostro Paese. Secondo, ma non per questo less important, because everything comes from the complaint brought by the latest immigrant who has to complain about the habits and customs of Italy, which hosts it, specifically, to the point of even having to ask the Court for Human Rights the European Community.
strongly agree with the national indignation towards this ridiculous ruling and on the other hand feel a disturbing, dangerous and continuous pressure, exerted both inside and outside the country, whose sole purpose is to weaken the already low alas level of "nationalism" Italian.
Finally, because attached to something dear to us all that is independent of the intrinsic religious value, but that binds us together for cultural and historical significance, why not, social, and 'Now is the time to show national unity compact and strong, to fight with the weapons of democracy and nationalism values, the latter re-evaluating and rediscovering ourselves in the first place. Values, also represented by the crucifix so repudiated, should be the basic education and life of every human being, and maybe, both in Strasbourg is the home of Mrs. Finnish are too often forgotten.
ST
0 comments:
Post a Comment